Metti la prima giornata di pioggia dell’estate. Aggiungi il blues del rientro, la testa ancora in viaggio e lo spirito che lentamente e malvolentieri si abitua alla condizione di ritorno alla routine. C’è poi quel nuovo intruso, scostumato e irrispettoso come pochi, che ha deciso di mostrarsi in tutto il suo irriverente biancore. Nessuna possibilità di appello. Con sfrontata ostinazione ti dice che c’è un prima e c’è un dopo quando appare lui. Se ne traggano le conseguenze. E io sono qui, pronta a raccogliere la sfida. Ecco, se oggi ho deciso di provare a creare un luogo dove raccontare quello che vedo e sperimento quando sono in viaggio o le cose che leggo o chissà cos’altro, è perché c’è un capello bianco che mi osserva minaccioso dal riflesso dello specchio e a lui qualche risposta la devo. Quando, dunque, vi imbatterete in questa pagina e penserete “oddio, un altro blog!” saprete che dovrete prendervela con un capello bianco. Ma non sarà la prima volta, o sbaglio?